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Akasha Fox

Si riprende a fare qualche foto glamour e nel particolare ho voluto approcciarmi nuovamente ad un genere considerato sempre “al limite” della fotografia di ritratto: il nudo.

Mi spiego: fare nudo può sembrare semplice e di facile approccio; quasi una scusa per poter spogliare qualche ragazza senza troppe complicazioni. In realtà il nudo “soft” è tutt’altro. Premesso che nel momento in cui sto scattando, avere davanti un bel corpo o una pianta per me sarebbe quasi indifferente, dato che sono concentrato su vari parametri di scatto, di luce e di situazioni, il vero passaggio impegnativo è riuscire a cogliere la bellezza e la sinuosità di un corpo – in questo caso femminile – senza però cadere (e ci si cade fin troppo facilmente) nella volgarità.

Su questo devo ammettere che la buona Akasha Fox ha dato un’ottimo aiuto. Questa ragazza, oltre ad essere molto bella e sensuale, si è rivelata assai disponibile nell’aiutarci con questo genere di foto. Da subito ci siamo sentiti tutti a nostro agio e questo ha creato un bel clima di serenità e simpatia che reputo fondamentale su un set. Personalmente ho scarsissima esperienza sul nudo, questo mi ha dato occasione di approfondire questo tema e di evolvere leggermente in esperienza, anche se ancora di strada da fare ce n’è tanta.

Per questo ringrazio gli altri ragazzi che hanno organizzato, insieme a me (in realtà han fatto tutto loro, lo ammetto) questo set, visto che quando fai le cose tra amici riescono sempre e comunque meglio. Ringrazio quindi: Marco B., Marco F. e Luca!

Aspetto leggermente più tecnico. Essendo davvero dei principiantoni, non avevamo grandi attrezzature di illuminazione a disposizione, si è quindi cominciato con quello che avevamo per successivamente passare ad una più efficace luce naturale (che per fortuna era presente). Ho fotografato interamente a 50mm, l’intenzione sarebbe stata di utilizzare l’85 ma gli spazi erano davvero ristretti e non ho avuto la possibilità di lavorare con quello, salvo che per qualche scatto sul finale.

Passiamo quindi alle immagini.

Il primo set, sinceramente non l’ho molto amato, perché la luce non era delle migliori e non ho trovato angoli adatti a fotografare. Mettici pure che le prime foto le utilizzo per rompere il ghiaccio, ed ecco che il risultato è davvero misero.

Nel secondo turno ci siamo spostati in un’altra camera con un letto con lenzuola bianchissime, dove la pelle e i colori scuri della modella risaltavano maggiormente. In più la finestra era in direzione di luce e delle tende bianche fungevano da diffusori improvvisati, qui è emersa la luce migliore che ci ha ispirato maggiormente. Abbiamo quindi cominciato il secondo set con maggiori trasparenze.

Infine siamo passati al nudo vero e proprio. Non nascondo che questa fase mi preoccupasse di più: non volevo semplicemente fotografare una donna nuda, ma creare qualche tipo di sensualità e di intrigo tra l’obiettivo e la modella. Non sono un artista e da qui al nudo artistico ci corrono anni luce, lo ammetto, c’è gente che studia e che compone foto che mi posso sognare; nel mio piccolo, però, sono riuscito a combinare questo.

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