Arriva ogni anno quel momento in cui rispolveriamo da Youtube (come fosse una vera e propria videoteca con tanto di VHS sparse in scaffali disordinati) la solita canzoncina del Lucca Comics ‘n Games. Quella che abbiamo rivisitato con la strofa: “C’è un sacco di pilu al Lucca Comics ‘n Gameeeees…!” con chiaro riferimento alla straordinaria passione delle cosplayers donna nell’ostinarsi a girare per mura e stand della ridente cittadina toscana coperte soltanto da costumi da bagno i primi di Novembre. Ovviamente da uomo gradisco, ci mancherebbe, ma continuo ogni anno ad avere freddo per voi, giovini donzelle. Comprendo, miei fanatici lettori
e strunzi fetusi che non mi avete votato, che l’argomento può senza ombra di dubbio attirare le attenzioni di buona parte del pubblico sul web, ma non è di tette che parlerà il resto (non del tutto… insomma), vedremo come attraverso inganni e sotterfugi mi sono mosso all’interno dell’edizione di quest’anno. L’idea è di fare 2 dei quattro giorni, un anno ne ho provati a fare tre ed ho avuto la febbre a 39 che quasi ci rischiavo le penne; quindi la parola d’ordine di quest’anno è: moderazione. Ma la moderazione non deve per forza coincidere con noia e fortunatamente i colori e la varietà di Lucca offrono sfogo al presunto fotografo che si cela dentro di me e di certo non mi faccio scappare l’occasione.
Senza divagare troppo, torniamo alla canzoncina: è di qualche anno fa, ma sempre attuale e visto che il fantastico mondo di internet è una piattaforma dove la multimedialità fa da padrone indiscusso, posso piazzarvi il video direttamente embeddellandovelo (esisterà questo verbo?) subito qui sotto. Che poi mi chiedo: se l’autore vuole rappresentare una giornata “tipo” al LC, come cavolo è riuscito ad arrivare alla stazione senza il fiume di gente più o meno giovane che ti travolge portandoti, anche contro la tua volontà, verso le biglietterie? È di qualche anno fa la canzone, adesso anche la mattina presto la situazione è davvero caotica: il festival merita assolutamente ma – paradossalmente – una città come Lucca sembra essere addirittura piccola (e si parla di TUTTO il centro storico interno alle mura) per accogliere la mole di gente presente nei giorni di maggiore affluenza. Saranno contenti negozianti, ristoratori e albergatori!
Sorvoliamo sul problema “casino”, che rimane comunque una costante dei 4 giorni del LC ed andiamo oltre. Orsù, vediamo come ci siamo organizzati. Per chi si fosse sintonizzato soltanto adesso su questo blog, io sono ubicato in Pisa, per cui i miei spostamenti e i discorsi attorno ad essi, sono relativi a questa città.
Part Juàn
Il primo giorno, ufficialmente e in inglese “de part juàn”, ci si è organizzati con alcuni amici per andare tutti insieme allegramente in treno verso Lucca senza troppi pensieri e con tanti sogni nel cassetto. Dopo un po’ ci siamo resi conto che il comodino era abbastanza scomodo da portare ed abbiam deciso di abbandonarlo assieme al cassetto con dentro tutti i nostri sogni, del cotone idrofilo (stavo scrivendo idrofobo, ma poi ho corretto) e le lenti a a contatto di riserva. Insomma, si è deciso di evitare i treni che tutti i ragazzini prendono per arrivare a Lucca (anche se ogni anno Trenitalia “potenzia” il servizio per l’evento, e vi lascio immaginare che servizione offra…) prendendo il treno di buon’ora. Alle 7:04 a.m. Ecco, ora il problema è che una volta vivevo a due passi dalla stazione, quest’anno mi sono trasferito e sono da tutt’altra parte della città senza mezzi propri. Armato di buona volontà esco di casa alle 6:10 e mi incammino allegramente verso la Stazione della città con la torre pendente, un freddo che non vi dico, ma la barba ha fatto il suo dovere proteggendomi il viso e dandomi quell’aria da bravo ragazzo che tutti conoscono. Allego una mia foto con la barba, assieme a un tizio che mi si è messo davanti per qualche oscura ragione. Insomma, riusciamo subito a prendere il treno e addirittura a sederci. Troppo bello per essere vero, infatti è così: arrivati a Lucca mi accorgo che qualche buontempone ha abbandonato una gomma da masticare esattamente sul sedile che ha accolto le mie stanche membra lasciandomi un ricordino appiccicoso sui Jeans che mi avrebbe accompagnato tutta la giornata. Grazie a questa prima particolare coincidenza, sono stato in grado di sbloccare il primo degli obiettivi della giornata: “Bestemmione verso ignoti“. Però dopo tutto ciò ho soltanto una consapevolezza: la giornata a seguire potrà soltanto migliorare (peggio di così è difficile, davvero). Facciamo in fretta e ci mettiamo allegramente in fila per il biglietto, la biglietteria avrebbe aperto solo una mezz’oretta dopo. Si trascorre il tempo guardando i video di Scottecs. Perché? Perché sì.
Dopo aver fatto biglietto e tutto il resto, la nostra giornata può cominciare. E sono ancora le 8:10 del mattino. Così tante cose da fare, così poco tempo per farle. Decidiamo di dedicare la mattinata per girare stand e capannoni vari, approfittando della poca gente nelle prime ore del mattino. Sì beh, mica così poca; al solito c’è stato da scalciare e picchiare qualcuno per superare le barriere umane che venivano a comporsi quando passava Dario Moccia e i fan tentavano di farsi una foto con lui. Che poi, meglio lui che Federico. Senza dubbio. Gli stand al solito sono interessanti in relazione ai propri interessi: c’è chi passerebbe la propria giornata all’interno del capannone con i giochi da tavola e chi a girare per le conferenze dei suoi autori preferiti, quindi non esprimo giudizi veri e propri su quello che c’è da vedere. Posso dire che c’è davvero tanto e che ogni anno il tutto cresce (quest’anno è carino lo spazio di Lego Star Wars), ma in fin dei conti: de gustibus non est disputandum (traduzione: non sputate dagli autobus della compagnia di trasporti “Gusti” di Fiesole. Peché Fiesole? Perché sì.). Quindi vado di resoconto soltanto degli acquisti: pochi anche in questo caso; la ragione è molto semplice: non ci sono soldi! Mi sono prefissato (e ho messo da parte qualche soldino) un severissimo budget per biglietto e tutto il resto che ho rispettato, ma il tutto ha limitato le spese che avevo in ogni caso già previsto e pianificato. Essendo fan squattrinato di Ratman ho puntato alle anteprime offerte da quel mattacchione Leo Ortolani e Andrea Plazzi (che ho visto, cazzo è uguale al fumetto!) e dall’orsacchiotto Piccettino presentato in anteprima per la fiera da Infinite Statue, azienda famosa per riproduzioni estremamente accurate di personaggi dei fumetti ma al tempo stesso dal prezzo agghiacciante. Anche se ora guardando il prezzo dell’orsacchiotto che verrà commercializzato a Dicembre, sono contento di averlo pagato la metà del prezzo previsto! Strano, a Lucca pur pagando il biglietto in genere non ci sono sconti di fiera (questa è una delle cose peggiori, a mio parere), quindi non capisco questo grosso “sconto” per l’anteprima. Ma insomma, i soldi li ho finiti comunque e pace: volevo comprare un Iron Man omino Lego al padiglione Games, avete presente? Di quelli piccolini, classici, però di Iron Man con la faccia che rivelava Tony Stark, saranno alti si e no 2 centimetri e si possono comprare singoli alle fiere. Beh, 14 euro. E capite perché sono tornato a casa senza.
In sostanza una mattinata abbastanza tranquilla, dove non ho tenuto la reflex al sicuro nello zaino ed ho approfittato per girare un po’ quei posti che nelle ore di maggiore affluenza sarebbero diventate del tutto impraticabili. Non sono nemmeno tipo da andare alla ricerca di autografi o selfie con i VIP presenti, quella con Chewbacca è stata più che sufficiente a placare questa volontà. Il pomeriggio sono rimasto solo: tutti gli amici, per ragioni diverse, sono stati attratti da diverse pratiche offerte dal LC e ne ho voluto approfittare per far quello che davvero mi diverte: fotografie! Il fatto di rimanere solo è stato per certi versi un vantaggio: ho avuto modo di passeggiare, fermarmi, fermare, analizzare e osservare con tranquillità e silenzio in mente; un dialogo interiore che mi accompagna spesso, ma solo di notte o al bagno. O di notte al bagno, a seconda di quello che ho mangiato.
Parliamoci chiaro: non sono uno di quei tipi che con una reflex in mano si sente un guru dello scatto, mi piaceva immortalare momenti già dalle prime compatte che avevo ma per la laurea la mia famiglia ha deciso di mettermi a disposizione una Reflex semi-professionale e… cazzo, devo pure usarla. I cosplayers sono un ottimo esercizio per un dilettante come me: in pratica sono modelli “gratis” che non aspettano altro che di farsi guardare e immortalare. In più, con una macchina un pochetto più professionale sembro anche meno scemo a chiedere a qualcuno di mettersi in posa. Prima che ve lo chiediate voi, rispondo io: nella maggioranza delle foto sono tutte donne, è vero. Ma in verità, sono quasi sempre i visi e mai la figura intera. Questo perché amo fare ritratti e, in questo caso, le donne offrono visi più particolari per una maggiore confidenza con il make-up (e una presenza spropositata di lentine colorate). Insomma, sono primi piani decisamente più particolari, rispetto a quelli degli uomini (generalmente ragazzini) non mascherati; credo che anche i fotografi professionisti la pensassero così visto il continuo baccagliare attorno alle ragazze e primi piani sulla “mercanzia” così generosamente offerta da alcune di loro.
Nel complesso una bella giornata, caratterizzata da un bel sole caldo che mi ha permesso di godermi a maniche corte il LC e di vedere in giro tanti sorrisi. Sorrisi di cosplayers “amatoriali” ai quali chiedevo una foto e che mi ripagavano con un sorriso e un sottilissimo grazie; sorrisi incazzati dei fotografi professionisti a cui invece complicavo il lavoro quando stavo a osservare per imparare qualcosa sul campo, sorrisi dei bambini più piccoli che si ritrovano catapultati in una città colorata da cose e persone e vedono passeggiare tranquillamente per strada personaggi sgargianti e usciti direttamente dal mondo della fantasia, sorrisi di autori “minori” a cui bastano quelle poche decine di fans che chiedono l’autografo, sorrisi di entusiasmo che si legge negli occhi di chi si trova ai suoi primi LC; e poi noodles liofilizzati, noodles liofilizzati ovunque, ma solo a Lucca li trovate? Guardate che ci sono anche i “nudolini” della Buitoni che fanno pure discretamente schifo, il livello mi par lo stesso e il prezzo dovrebbe essere anche inferiore. Ma al di là delle milioni di scatole di cibo abbandonate ai lati delle strade che costeggiano Lucca, è stato un bel mondo di passare un Venerdì qualunque, ma non è finita qui; appuntamento a Domenica! E non dimentichiamolo, l’Umbrella Corporation, quella che pian piano prende sempre più piede nel LC e gradualmente ne assorbirà l’essenza fino a diventare un vero e proprio raduno mondiale, cazzo: hanno un elicottero e due Hummer parcheggiate e il “campo base” è sempre più grande; ho paura che il prossimo step sia la creazione di un virus reale che trasformi realmente le persone in Zombie, ma non di quelli simpatici tipo “Benvenuti a Zombieland”, ma in quelli cattivi di Resident Evil. Che palle, io già me la facevo sotto a giocare con la tipa dalle tette a punta del primo Alone in the Dark, figurati se ci invadono gli zombie (anche se, dopo averlo scritto mi rendo conto che la cosa non c’entri un mazza, ma ormai l’ho scritto e lo lascio). Quindi, se nel 2015 dovessimo fronteggiare un’apocalisse zombie, spero almeno di essere figo quanto Brad Pitt col distributore di Pepsi in WWZ.
Part Ciù
Bene, cominciamo subito col dire che non ho idea di cosa scriverò nelle righe – poche – che seguiranno. In effetti, la seconda giornata di Lucca Comics è stata dedicata esclusivamente alle foto, quindi non ho vissuto grandi avventure o provato sensazioni esotiche particolari. Il programma è molto più semplice di quello del giorno juàn: si parte in auto (grazie al supporto logistico dell’amico Simone) e si arriva di buon’ora a Lucca. Non buona come il primo giorno, ma la giornata parte sicuramente più rilassata. Primo importante avvenimento della giornata è fare colazione al bar, poi ci si avvia allegramente verso le mura della città; ma il fatto realmente clamoroso è stato quello riguardante la signora che ci ha suggerito dove parcheggiare per evitare di buttare 10 euro sulle strisce blu, grazie signora. Sempre nei nostri cuori.
Per darmi un tono e sembrare leggermente più professionale, ho deciso di munirmi di zainetto ad hoc per la macchina fotografica, con tanto di cavalletto in bella vista legato con le cinghie di lato. Vi chiederete: a cosa diavolo gli serve il cavalletto durante una manifestazione, dove potresti tranquillamente lasciarti trascinare dalla folla alzando i piedi da terra? Beh, miei cari bambini: assolutamente a nulla. Ma fa figo.

Assodato che sono un figo, possiamo proseguire il nostro breve racconto. Come dicevo: la giornata è stata dedicata interamente alle foto. Dopo un breve riscaldamento, sono passato all’attacco. Uno dei paletti della giornata era di utilizzare esclusivamente l’obiettivo 55-250mm, per fare ritratti con focale lunga e qui capirete che sono un coglione. L’idea, di per se, è bella… ma metterla in opera durante uno dei giorni di maggiore caos, con decine di persone che devi fermare per fare uno scatto è stata una trovata del tutto malsana. Ma con un po’ (leggi: molta) pazienza siamo riusciti anche in questo intento a fotografare qualcosa. Ovviamente, si è partiti dallo spazio riservato all’Umbrella Corp. che lentamente prende il controllo del LC e lì ci sono stati zombie da immortalare a non finire. Poi, passeggiatona lungo le mura della città alla ricerca di qualche viso particolare.
Pausa, panino con porchetta e bottiglietta d’acqua (…a proposito: 6 euro, cazzarola) e ci siamo buttati per qualche minuto sui prati che circondano le mura. Scherzi a parte, Lucca è una città bellissima che merita di essere visitata a prescindere dal LC o da manifestazioni in genere; lo dico senza nessun interesse: se ne avete la possibilità, visitatela in ogni mese dell’anno. Dicevamo, siamo ripartiti alla fantastica scoperta di nuove avventure che… non ci sono state in effetti. Sì insomma, tante foto ma niente di troppo particolare, se non l’estremo caos provocato da fiumi di gente che si riversavano per le strade cittadine. Ah, cosa carina: ho ribeccato la tipa della quale ho messo la prima foto a tema su 500px e ho scambiato due parole; quello scatto merita abbastanza. Più che altro ero curioso di sapere se appartenesse in generale allo Steampunk o se interpretasse qualche personaggio in particolare (la risposta è la prima), solo dopo ho scoperto esserci un raduno vero e proprio del genere.
Tutto il resto è noia. Siamo andati via sul presto per evitare il traffico di rientro, con le gambe stanche, le batterie dei cellulari allo 0%, 360 foto sulla memory card della reflex e tanta voglia di poterlo rifare anche il giorno dopo. Purtroppo era davvero l’ultima giornata utile alla causa e dovremo aspettare il prossimo anno, pur non sapendo dove saremo e cosa faremo a distanza di 365 giorni da qui. Il festival lascia sempre un sapore agrodolce in bocca: da una parte c’è la tanta stanchezza e il mal di testa dovuto alla troppa gente presente (soprattutto negli ultimi giorni), ma dall’altra c’è la grande voglia di ricominciare a muoversi in quella folla alla ricerca di qualunque cosa piaccia o attiri. Quindi, beh, appuntamento all’anno prossimo per chi ci potrà essere, nella speranza di viverlo con lo stesso entusiasmo del primo.
Ah, per finire l’album di foto. Metto direttamente il link a Facebook per non ripetere continuamente sempre le stesse foto. Inoltre, man mano che li trovo, cercherò di taggare i vari cosplayer per rendere il giusto riconoscimento.