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Poker Day

Quest’anno è stato povero di contenuti su questo sito, ma non è mai troppo tardi per riprendersi! Dall’ultima volta ci sono alcune novità: ho cambiato lavoro, la città dove vivo, ho adottato una cagnolina. Te dirai: “son venuto su questa pagina giusto per vedere un po’ di ‘fia.“. Non temere mio giovine amico, arriverà anche quella al momento giusto.

Per sistemare le foto che seguiranno c’è voluto praticamente un mese bello e buono: il Poker Day è stato il primo di Settembre, si tratta di un evento molto interessante organizzato dalla premiata ditta Rocambole-Pagano e caratterizzato dalla presenza di quattro modelle a disposizione di una ventina di fotografi per circa un’ora a testa. Inutile dire che si tratta di una ghiotta occasione per riprendere con i ritratti, ma al tempo stesso la folla e le varie situazioni non mi hanno permesso di scattare esattamente quello e come avrei voluto; bisogna accontentarsi delle volte! L’aspetto positivo è sicuramente la buona esperienza delle ragazze, che hanno assolutamente compensato ogni piccolo aspetto su cui avrei potuto tentennare.

Partiamo dall’aspetto leggermente più tecnico: il tutto si è svolto in una Villa Medicea a Buti, in provincia di Pisa. Non avevamo illuminazione particolare, se non quella naturale, la prima sfida è appunto adattarsi di volta in volta ai vari ambienti presenti nello spazio a disposizione, una buona apertura è un fattore d’obbligo. Ormai fedelissimo al Sony A7II, che regge gli iso alti in maniera eccellente, decido di utilizzare un’unica ottica per tutta la giornata. Siccome so’ stronzo, la scelta ricade sul penultimo arrivato a casuccia: l’85mm Samyang F/1.4; trattasi di obiettivo adattissimo ai ritratti, con un’apertura ottima e un rendimento che per il prezzo pagato è oro puro. L’inconveniente è uno soltanto: la messa a fuoco manuale! La fotocamera compensa bene questo deficit con un’ottima visione dell’area di messa a fuoco, ma l’essere così rallentati comporta perdere parecchi attimi, specie se si fotografa in 4-5 persone a volta lo stesso soggetto. Altro aspetto che mi ha dato non pochi grattacapi è la lunghezza focale: ottima per le figure di sicuro, ma meno ottima se gli ambienti sono piccoli e non ci si può allontanare abbastanza per far entrare in campo tutto quello che interessa; ma insomma, ho passato una giornata caldissima a strisciare sui muri, questo potremmo considerarlo un aspetto positivo.

Ma bando alle ciance, e partiamo dividendo modella per modella il nostro poker day e spiegando qualche particolarità della giornata.

Giulia Rocambole

Prima modella della giornata (per pura casualità di divisione dei gruppi) è stata Giulia Rocambole. Ho già avuto il piacere di fotografarla, è molto brava e possiede una grande carica sensuale, oltre a essere bravissima a organizzare eventi come questo. Con lei siamo partiti in una camera da letto molto ben illuminata, con ampie tende bianche che permettevano un’ottima diffusione della luce. L’intimo bianco e rosa chiaro ha ancor più esaltato la bella luce presente. Giulia ha fatto tutto il resto con posizioni sinuose e molto accattivanti. Tutte le foto si sono concentrate principalmente tra il letto e il camino subito di fronte, con alle spalle queste grandi finestre che riempivano lo sfondo.

Giorgia Soleri

Chi si muove in questo tipo di ambienti non può non aver mai sentito parlare di in “mostro sacro” come Giorgia Soleri. Buona parte del mio interesse al Poker Day (non me ne abbiano le altre modelle), era orientato alla sua partecipazione e alla possibilità di scattare anche con lei. Devo ammettere che non sapevo che tipo di persona mi sarei aspettato e sono rimasto piacevolmente sorpreso nello scoprire una ragazza simpatica, gentile e davvero disponibile anche con noi amatori, pur essendo certamente abituata a lavorare su livelli decisamente più alti. Anche con lei abbiamo scattato in una camera da letto, leggermente più buia della precedente: per questo ci siamo concentrati soprattutto su una poltrona di fronte all’unica finestra presente e di un cassettone con specchio a favore di luce. Nell’ultima parte ci siamo poi spostati in cima ad una rampa di scale che favoriva l’ingresso al piano.

Georgia Federica

Anche con Georgia Federica era la prima volta che mi trovavo a lavorare. La conoscevo poiché spesso presente nelle varie condivisioni Social di Giulia e anche di lei ero curioso di vedere come si sarebbe potuta approcciare. Purtroppo il tempo cominciava a scarseggiare e le pause tra un gruppo e l’altro si sono rivelate minime; questo non mi ha permesso di impiegare molto tempo con la biondissima Georgia. Vestita di intimo bianco, l’abbiamo fatta principalmente interagire con una finestra, cercando di compensare la luce che andava via via calando e con un vaso di girasoli. In questo caso ho voluto provare personalmente qualche contrasto più marcato tra la luce e il buio della sala, regolando i tempi in modo da fare una divisione più netta; qualcosina è riuscito, ma i tempi limitati hanno decisamente limitato la quantità delle pose che avrei voluto fare.

Elisa Pagano

Ultima, ma non ultima, una sempre allegra Elisa Pagano. Ormai Elisa è una veterana dei miei scatti e decisamente la modella con la quale ho interagito maggiormente da quando scatto ritratti (anche per questioni geografiche, oltre che di bravura). Con lei, purtroppo, il tempo a disposizione è stato anche poco e la luce all’interno della villa era sempre più compromessa. Si è deciso di sfruttare il giardino per esaltare le qualità del vestito da “cigno nero” che aveva portato dietro. Il nero dell’abito rendeva ancora di più abbinato alla sua pelle chiara. Tornati dentro si è esibita in un paio di cambi d’abito fulminei che ci hanno permesso di vederla in altre vesti; anche qui ho voluto tentare un piccolo esercizio di luce, ma a contrasto questa volta.

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