Per festeggiare i miei primi 30 anni, la mia ragazza ha avuto l’ottima idea di regalarmi un week-end a Torino: treno, albergo e partita della Juventus. L’articolo, ovviamente, non è direttamente connesso alla partita (Juventus-Palermo, per la cronaca), ma ci tenevo a inserire la foto panoramica dello Juventus Stadium, una struttura davvero bellissima che lascia stupefatti appena vi si entra dentro. Un regalo davvero bello e apprezzato, che mi ha permesso di vedere per la prima volta una partita dal vivo della mia squadra del cuore.
Tornando alle cose serie: le foto. Non c’è poi molto da dire a riguardo, una volta a Torino ci siamo concessi un giro per il capoluogo Piemontese, senza troppi programmi. Purtroppo da vedere c’era davvero troppo e poco più di un giorno non è assolutamente sufficiente a visitare questa bellissima città. Per guadagnare tempo, Sabato mattina abbiamo deciso di uscire sul presto e ci siamo ritrovati di fronte a quello che – soprattutto per i meridionali come me – è un po’ il simbolo delle città del Nord Italia: la nebbia. Quello che mi ha davvero colpito, in realtà, è come gli edifici si fondessero alla perfezione col tempo e come i lunghi vialoni che compongono la città tendessero a sparire all’orizzonte, nascondendo i punti di fuga delle linee di tendenza. La nebbia come elemento aggiuntivo, non come limite alla visuale, quindi. C’è anche da dire che, nella tarda mattinata, la nebbia è tranquillamente svanita permettendoci di godere tranquillamente della città; tuttavia, ormai qualcosa era cambiato e non avevo più la stessa percezione visiva, metallica e spettrale dei luoghi.
Piccolo editi in fondo: non mi sono per nulla soffermato sui particolari tecnici degli scatti. Non c’è moltissimo da dire nemmeno in questo caso: mi piaceva molto l’idea di prendere vedute abbastanza ampie come campo e che convergessero ad un unico punto di fuga centrale. Per far ciò ho utilizzato principalmente il 10-18 a 10mm di focale. Un’apertura abbastanza stretta da poter cogliere i dettagli di tutto il campo, ma non troppo per non perdere la luce della nebbia e l’effetto di “bianco diffuso” che consentiva. Poi beh, un po’ di post produzione, certo. Ma giusto qualcosina sui Raw, nulla di particolarmente complesso (anche perché non ne sarei capace).