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Uscita analogica a Lucca

Lo scorso febbraio (lo so, siamo a Maggio, ho avuto poco tempo!) abbiamo organizzato, assieme agli amici di Photoexperience, un’uscita in cui avremmo scattato unicamente con macchine fotografiche analogiche. Coi rullini, per intenderci. Quale migliore location di una città come Lucca per sperimentare le nostre vecchie macchine, impolverate e ormai in disuso per il feroce avvento del digitale nell’ambiente fotografico? Quindi, di buon’ora ci siamo diretti nella bella cittadina toscana per sperimentare sulle sue favolose mura e trovare qualche scorcio interessante, con a disposizione, almeno per questa volta, soltanto i canonici 36 scatti del rullino. Risparmio delle pose e un’attenzione quasi maniacale ai parametri della macchina per evitare di sprecare prezioso rullino. Tutto questo stress mi distrugge.

from photoexperience.it

La macchina fotografica a mia disposizione ha poco più di una trentina d’anni, appartiene (apparteneva, ormai) a mio padre ed è una reflex Fujica STX-1, carica rullini di 35mm ed è in condizioni più o meno decenti. Non fosse per delle piccole macchie di muffa nell’oculare del corpo (che quindi non influiscono sulla bontà dello scatto) e per l’esposimetro ormai totalmente sballato. Nel complesso, questo piccolo oggetto, si è sempre fatto valere nella sua lunga vita, questo lo dimostra anche il numero di scatti conservati in scatole e scatoloni all’interno degli armadi di casa dei miei genitori.

Ad esempio, questo è uno scatto fatto nell’estate dell’87 (sì, il bambino sono io!):

All’interno della vecchia macchina, un rullino di una certa qualità: Il Ford 400, per foto unicamente in bianco e nero e con quella bella grana che porta in se quel sapore di “antico” che chi pratica questo hobby può sempre apprezzare. Le maggiori difficoltà sono state quelle che chiunque potrebbe immaginarsi: la messa a fuoco del tutto manuale (e con l’oculare sporco la difficoltà aumenta), l’esposizione che ho dovuto curare con un esposimetro digitale installato sul mio smarphone e l’incubo di avere a disposizione un numero limitato di scatti. Infine, la cosa più banale ma che oggi, con il digitale, diamo per scontata è l’incognita del risultato. Infatti, nella fotografia analogica, per quanto potessi essere attento sui parametri e avere una mano ferma, il risultato non era garantito fino allo sviluppo; solo allora avresti scoperto se lo scatto fatto valeva la pena o meno.

E credetemi: l’attesa è uno strazio! (oltre ai 25 euro di sviluppo!)

from photoexperience.it

Allora, vediamo un po’ cosa ho combinato. Soddisfatto? Non saprei, la grana mi piace molto, ma la messa a fuoco non è sempre ottima e i risultati non sono necessariamente quelli sperati. Mi auguro in futuro di poterne sviluppare qualcuna in maggiore autonomia per rendere al meglio le idee che avevo al momento dello scatto!

Ah, ovviamente le foto qui presenti sono scansioni degli sviluppi originali fatti con uno scanner casalingo. La qualità non è delle migliori, ma rendono l’idea.

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