Metti che hai un bel negozio di arredamenti, roba di un certo livello, il cui proprietario è socio del tuo stesso Club Fotografico. Metti che la Domenica, il pomeriggio, ora che è arrivato l’inverno, piove e fa freddo e di andare in giro non se ne parla mica. Metti che hai speso quel migliaio d’Euro di attrezzatura fotografica e sarà il caso di utilizzarla a metto punto. Insomma, unisci tutte queste cose e otterrai l’ultimo evento organizzato dall’associazione PhotoExperience con un tema tanto semplice nel adottarlo e tanto difficile da mettere in pratica: il ritratto.
Wikipedia, alla voce ritratto, ne descrive in questo modo l’ambito in cui andiamo a operare: “Nell’arte il ritratto non è mai una mera riproduzione meccanica delle fattezze, come lo è invece una maschera di cera modellata su un volto o una qualsiasi impressione fotografica, ma vi entra comunque in gioco, per definirsi tale, la sensibilità dell’artista che nel processo creativo della sua opera interpreta le fattezze del modelli secondo il proprio gusto e secondo le caratteristiche e dell’arte del tempo in cui opera“. Personalmente non mi definirei assolutamente un artista e tanto meno un fotografo; tuttavia è sempre importante saper cogliere spunti e sfaccettature dalla riproduzione di una – in questo caso – persona.
Fatte queste premesse, ricordiamoci sempre chi siamo e da dove veniamo; abbiamo avuto un pomeriggio a disposizione per divertirci a fare poche foto ma il più possibile mirate ai nostri scopi. Davanti all’obiettivo tre ragazze non professioniste – ma che non sfiguravano di certo – che si sono prestate quasi per gioco e diventare le nostre modelle per un giorno. La particolarità nella scelta del cast è stata la differenza sostanziale di colori tra le tre, una classificazione a dir poco classica: la mora, la bionda e la rossa. L’idea di partenza è quella di costruire tre tipologie di set con ognuna delle nostre modelle: ritratto con flash, ritratto con luce controllata e ritratto con luce ambientale (che è diventato “con luce particolare”, vista l’incessante pioggia nel giardino). La sede è l’ormai noto mobilificio Nesti di Cascina, luogo suggestivo e ricco di tesori dove mi era già capitato di fotografare in un precedente modelsharing. L’evento era aperto a tutti i soci dell’associazione e – di conseguenza – ci siamo ritrovati in un bel po a dividerci in tre gruppi di lavoro. Non dimentichiamo poi la nostra socia Elisa, diventata ormai la MUA ufficiale del gruppo che oltre a truccare le tre ragazze, ha pensato bene di fare un’introduzione sul tipo di lavoro effettuato per migliorare il nostro approccio nel ritrarle.
Ma andiamo per ordine, quella che vi racconterò è la mia personale esperienza e il giro che personalmente ho fatto nello scattare in tre fasi del processo.
Laura, la mora
La nostra prima modella è la “mora” Laura, bellissima ma non modella di professione; tuttavia questo non le toglie assolutamente la tendenza artistica, la sua specialità è però la musica! Si tratta infatti di una bravissima cantante (la potete ascoltare sul suo canale Youtube). Per questo set l’organizzazione ha pensato bene di “abbinarla” ai Flash, le sue caratteristiche fisiche consistono in una pelle abbastanza chiara e i capelli scuri, una sorta di Biancaneve moderna; ad aiutarci con l’utilizzo dei flash, un bellissimo vestito ricco di paillette che in questi casi non riflette per nulla la forte luce dei mezzi a disposizione. Purtroppo ho scattato poche foto, per questioni di tempo e organizzative e – per l’occasione – essendo tutto configurato in ambito Nikon, ho scattato con una D750 con montato un obiettivo Tamron SP 24-70 messa gentilmente a disposizione dal socio Matteo. Superato un primo approccio di “confidenza” con le pose, Laura si è comportata bene, reggendo a modo le scariche di luce continuamente sparate in volto.
Lara, la rossa
La nostra seconda modella è la giovanissima Lara, la “rossa” della giornata. La ragazza è davvero giovane, iscritta all’ultimo anno delle scuole superiori, e porta con se i vantaggi dell’età; anche per lei c’è stata una prima fase di superamento della timidezza, cosa comunque normale quando non si è pratici nel posare. Presa maggiore confidenza, ci ha saputo regalare anche dei bei sorrisi che le illuminavano il volto e, a proposito di luce, in questo caso il set sarebbe dovuto essere quello “naturale”. Per ovviare al maltempo, ci siamo spostati in un locale magazzino con grandi lucernare e punti bui in cui abbiamo fatto luce con una corda a led per ottenere qualche effetto particolare. L’effetto, a mio parere, non è stato dei più suggestivi ma… siamo qui per sperimentare e ogni mezzo e lecito se ci si diverte. I bei colori di Lara hanno fatto il resto, ispirando soprattutto in presenza di un grande quadro astratto ricco di sfumature. In questo caso, ho potuto riprendere in mano la mia EOS 60D con montato il fedelissimo 50mm f1,8 quantomai adatto a questo tipo di fotografia.
Beatrice, la bionda
Per concludere il giro di fotografie, abbiamo anche la nostra biondissima Beatrice. Lei è quantomai legata alla nostra associazione, di fatto è la nostra illustrissima Presidentessa e socia fondatrice. Dalle mille attività, oltre a gestire noi poveri soci – altrimenti senza una guida – di PhotoExperience, ha anche un interessantissimo blog di Lifestyle, Beauty & Makeup, che sicuramente non è il mio genere di interessi (io uomo rude che non si lava e vive di caccia), ma sono sicuro che le lettrici donne troveranno tanti spunti dalla simpatia della nostra president. Tornando a noi, la Bea ha invece un colore più chiaro e una fluente chioma bionda, rispetto alle altre due ragazze è più a suo agio nel posare (spesso è nostra vittima, in questo senso) e vi è un approccio senza nessun imbarazzo di sorta. Il tutto in un contesto di luce controllata e continua (faretti) in un ambiente ricco di spunti e riflessi interessanti. Anche per lei, il 50mm è un obbligo per valutare al meglio i colori suo e di quel che la circonda.
Tutte e tre sono state bravissime e si sono prestate con simpatia alle nostre idee malsane e – qualche volta – alla nostra insicurezza nel decidere le pose più adatte. In fondo era alla stregua di un pomeriggio tra amici e nessuno poteva pretende la piena professionalità, sia da una parte che dall’altra. Le risate (e il cibo) non sono certo mancate, siamo andati via tutti soddisfatti di quanto si era messo in pratica nelle ore passate insieme. Ma prima… foto a tutte e tre di rosso vestite! Questa fase ha visto davvero pochi scatti da parte mia, per via dell’alto numero di persone presenti nella stanza e dello scarso spazio a disposizione, ma qualcosina di interessante è venuto fuori.
Ci vediamo al prossimo set!